Finanziarie

ATTENZIONE MANEGGIARE CON CURA

Colgo l’occasione per condividere con voi un articolo di “Plus24-Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre perché lo trovo molto attuale rispetto a numerose sollecitazioni di richiesta di confronto , che mi arrivano da clienti diversi.
Forex, oro fisico, Bit-Coin …. e non dimentichiamoci ananas, polizze in svizzera, tutte con lo stesso comune denominatore: GUADAGNI SETTIMANALI DA CAPOGIRO.
L’ultima della lista la società che prometteva risultati stratosferici ha sede a Sofia, si chiama qualcosa non … marketing, i bonifici devono essere fatti a Shangai piuttosto che in qualche isola e certamente parla male di tutto il sistema per far presa sulla insoddisfazione generale; ovviamente promettendo rendimenti altissimi settimanali o mensili e la pronta liquidazione in qualsiasi momento. Dimenticavo, utilizzando i mezzi della nuova era: video, convention, usano venditori “ingenui” del territorio per far presa su amici e parenti.
Ecco, questo lo scenario che vedo oggi, ma che ho visto tante altre volte. Mi viene chiesto un parere  finanziario quando la prima cosa che deve essere vista è la sostanza: la società che mi vendono il prodotto sono autorizzate? Le persone che titolo hanno per vendermi questi prodotti finanziari? A quale organo di vigilanza rispondono? ecc…
Per quanto il nostro sistema possa essere discutibile, ci sono delle regole che se rispettate tutelano il cliente in tutto e per tutto. Infrangere le regole vuol dire assumere in proprio i rischi dell’emittente.
A tuti piacerebbe vedersi raddoppiare il capitale in poco tempo, ma certamente a tutti non piace vedere che il proprio capitale sparisce all’improvviso.
Il metodo “Ponzi” è famoso in tutto il mondo, è antico, si sa come funziona ma guarda caso ci facciamo sempre abbagliare ed affascinare; spesso perchè all’inizio ci vengono chiesti poche migliaia di euro e poi….
Se vuoi approfondire leggi l’articolo: Quel serial Ponzi da Londra al Titano
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20 dicembre 2016
 

Comunicazione pre referendum Italia

A referendum concluso con il risultato che sappiamo e non correndo più il rischio di condizionare il vostro voto, mi piace girarvi un’analisi che ho ricevuto la scorsa settimana, dalla casa di gestione Amundi che a mio parere svela più di ogni altro dato il modo in cui leggono l’Italia i grossi gruppi d’investimento esteri; è importante perché nelle decisioni d’investire o meno nel nostro Paese spesso non si guarda alla sostanza dell’oggi, ma le prospettive politiche e dunque economiche più o meno fantasiose che si ipotizzano dall’estero. Quella che per noi può essere la normale dinamica politica di un paese ingarbugliato e campanilista, per chi ci guarda da fuori può essere semplicemente derubricato a “confusione” e dunque a incertezza: voi investireste in un business con molti punti interrogativi?
Se vuoi approfondire leggi l’articolo: Amundi: Comunicazione pre referendum Italia novembre 2016
12 dicembre 2016

Finanza, ancora questa sconosciuta, gli italiani i meno esperti d'Europa.

Ogni anno in autunno  vengono pubblicati gli studi sulla cultura finanziaria mondiale e purtroppo ogni anno l’Italia ha una brutta posizione.
Se Germania o Danimarca hanno un indice di conoscenza finanziaria del 65%, l’Italia arriva solo al 37%. Però tranquilli, siamo in compagnia di Cipro e Bulgaria e abbiamo dietro di noi solo la Romania.
Spesso mi sono domandato come posso fare a trasmettere l’importanza di una sufficiente conoscenza finanziaria per poter fare una scelta consapevole, che permetta anche di scegliere consapevolmente l’intermediario preparato e non la tradizione o la comodità (preciso che non è importante conoscere dove andranno i mercati ma i concetti base: inflazione, capitalizzazione ecc..). Questo studio ha fatto emergere il paradosso “pur avendo una pagella largamente insufficiente, gli italiani peccano pure di supponenza: pensando di avere capacità finanziarie superiori alla media (nell’ 80% dei casi) e sono esposti ad errori di valutazione che alterano la percezione del rischio”.
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28 novembre 2016

Brexit? Facciamo il punto a quattro mesi dal voto.

Ne abbiamo sentite di tutti i colori in questi mesi; abbiamo sentito un sacco di persone (giornalisti, politici, sindacalisti, uomini e donne della televisione, ecc..) diventare economisti dalla sera alla mattina; forse, come diventiamo tutti allenatori durante i mondiali di calcio.
In allegato una disamina di che cosa vuol dire Brexit, con qualche tentativo di analisi previsiva sui rischi e qualche cenno storico.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo: L’Alpha e il Beta 10 ottobre 2016
18 ottobre 2016

Consob: italiani bocciati in cultura finanziaria. E per uno su due il consulente lo sceglie la banca.

Anche questa volta parliamo di comportamento nelle scelte d’investimento; ma lo facciamo con una veste più istituzionale perchè a parlare è la Consob.
Anche dall’analisi fatta dalla Consob risulta che il risparmiatore medio italiano ha scarsa cultura finanziaria sia per le nozioni di base (inflazione, capitalizzazione, tempo, accettazione dei rischi….) sia per quanto riguarda nozioni complesse come la conoscenza di specifici argomenti finanziari.
Basterebbe dedicare un po’ di energia nella scelta di un qualificato consulente, e monitorarne l’impegno e non accettare passivamente quello che viene “assegnato d’ufficio”, vogliamo essere più indipendenti dalle “istituzioni”, dimostrando di sapere scegliere in prima persona!
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19 settembre 2016

Finanza comportamentale, gli errori tipo (e come correggerli)

E’ ormai evidente l’importanza che hanno i comportamenti nelle scelte d’investimento: ma siamo sicuri sia così chiaro?
Sappiamo che i mercati hanno il loro andamento non prevedibile ed è il “nostro comportamento” che determina la performance?
La finanza comportamentale ci aiuta a capire l’origine dei nostri errori e su questi dobbiamo lavorare:
* visione molto limitata
*l’avversione alle perdite ci fa perdere
*il senno del poi … a giustificare le scelte.
In sintesi: è meglio prevenire che curare.
Buona visione.
Finanza comportamentale, gli errori-tipo (e come correggerli)
05 settembre 2016

Deutsche Bank chiude un quarto delle filiali in Germania

Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti e quello del sistema bancario italiano sarà certamente uno dei più radicali.
Siamo abituati ad avere le filiali bancarie sotto casa, ma dovremmo abituarci che non sarà più così.
Deutsche Bank che oggi ha 723 sportelli in Germania per quasi 81 milioni di abitanti, chiuderà ben 188 sportelli…. e in Italia che siamo in 60 milioni, quanti sportelli chiuderanno?
L’analisi è importante per capire come le abitudini dovranno cambiare; “se non cambiamo noi ci penserà qualcun altro a farci cambiare”. Il consiglio è agire così da non farci trovare impreparati.
Numero degli sportelli delle principali banche italiane:
Banca Intesa sportelli n. 4.104
Unicredit sportelli n. 3.841
MPS sportelli n. 2.100
Banco Popolare/Pop. Milano n. 1.800+654= 2.454
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22 luglio 2016
 

"Btp a lunghissima scadenza e bond bancari senza escludere i subordinati", queste le scelte folli degli italiani.

Da una recente analisi si evidenzia come gli italiani, per cercare un rendimento superiore al 2%, siano disposti ad accettare rischi elevatissimi.
Il problema è che non se ne rendono conto, utilizzando oggi l’alibi della gestione attiva (se vedo segnali di svolta, vendo subito), per diventare domani dei cassettisti (non sono stato in grado di vendere, ma intanto i soldi non mi servono e alla scadenza mi restituiscono il capitale versato); senza rendersi conto delle perdite in conto capitale e della volatilità assunta nel durante, non adeguata al proprio profilo d’investitore.
Il problema è il comportamento che si assume nelle scelte d’investimento dettate non da metodo e disciplina ma da “alibi presuntuosi”.
“Più in generale, le persone sanno meno di quello che credono di sapere e questo è uno dei casi di “ignoranza ignorata”. Non sono le cose che una persona sa di non sapere, quelle che sono pericolose per i suoi risparmi. Le cose veramente pericolose sono quelle che non sa di non sapere”.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo: L’ignoranza ignorata – I soldi in testa n. 184
15 luglio 2016
 

Quella bussola che ti porta diritto sugli scogli.

Con riferimento all’esito del referendum inglese che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa vi segnalo un commento della casa di gestione Schroders che ritengo interessante.
Buona lettura.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo: Quella bussola che ti porta diritto sugli scogli
01 luglio 2016

Brexit

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Questo è l’andamento del mercato azionario internazionale degli ultimi vent’anni; cosa possiamo dedurne? Cambiano le stagioni, crescono le foreste, cambiano i governi e … il mercato finanziario internazionale si comporta sempre allo stesso modo: ci sono fasi di discesa, dovute negli anni a cause differenti (crisi dei mercati asiatici, attacco alle torri gemelle di New York, fallimento Lehman Brother…) cui seguono sempre fasi di risalita altrettanto importanti.
Cosa volete farci questa è la vita … per fortuna!
Dico per fortuna perché noi tutti sappiamo che non potrebbe durare un mercato che sale sempre; se cerchiamo il motivo che spinge questo mercato a ripetersi sistematicamente, dobbiamo ricordare che dietro ad esso ci sono milioni di aziende in tutto il mondo, che cercano ogni giorno di migliorare il loro prodotto o di semplificare la vita ai loro clienti, alcune ci riescono altre scompaiono; poiché alle spalle di ogni azienda ci sono persone che cercano di creare valore realizzando la loro idea, allora capiamo perché si tratta di un motore spinto da una forza inesauribile, quanto lo sono i sogni delle persone in giro per il mondo.
Da alcuni mesi il mercato azionario è molto volatile e riflette le incertezze del momento, è di ieri l’esito del referendum inglese che ha deciso l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, le persone come al solito sono preoccupate delle oscillazioni che vedono oggi Aggiungi un appuntamento per oggi( pensano: “ quest’incertezza non l’ho mai vissuta prima…” ) non accorgendosi spesso della grossa opportunità che si sta aprendo, per chi ad esempio sta comperando sul mercato andando ad approfittare degli sconti che si paleseranno.
Venti anni fa ho scelto di fare il consulente finanziario con lo scopo di affiancare le persone nella definizione dei loro “obiettivi di vita”, che sono molto fisici: definire la riserva per imprevisti in caso di necessità, decidere quanto destinare alla creazione di un capitale per sostenere i figli se ne dovessero averne bisogno dopo la scuola, definire quanto è necessario accantonare per poter fare una certa operazione immobiliare….e molto altro; lavoro dunque per fare il modo che quando ci sarà la necessità pianificata, ci siano anche le risorse per poterla coprire; questo è quello che mi chiedono solitamente i clienti che seguo, non certo le speculazioni con i loro risparmi!
E’ per questo che deciso l’orizzonte di tempo su cui vigliamo lavorare, i principi che mi guidano nella scelta degli strumenti finanziari e dei mercati son sempre gli stessi:

  • Diversificazione molto elevata, a livello mondiale: evitando di concentrare su poche scommesse il nostro risultato e puntando a ridurre la profondità delle oscillazioni che la nostra “nave” incontrerà durante la sua rotta per arrivare al porto fissato.
  • Assistenza: la parte più importante del mio lavoro consiste poi nel seguire il progetto, adeguandolo ad eventuali cambiamenti negli obiettivo decisi con il cliente, ed eventualmente   cambiando alcuni degli strumenti finanziari scelti a su tempo, se i mercati ci offrono opportunità più interessanti.

Tutto resta confermato.
24 giugno 2016