Previdenziali
Perché sbagliamo quando pensiamo alla pensione
Quando si parla di pensione, spesso ci comportiamo come se i contributi versati fossero somme messe a fondo perduto, con un approccio così “distruttivo” le nostre valutazioni sono condizionate solo negativamente.
L’assenza di una corretta pianificazione finanziaria non aiuta a comprendere i fenomeni e così facendo le risposte che vengono date sono approssimative, generiche e per niente costruttive.
Vi allego due articoli: uno per innescare riflessioni l’altra con dei calcoli precisi.
Il nostro futuro da pensionati e soprattutto il futuro dei nostri figli, devono avere basi solide e non “elettorali”; sono passati 30 anni dalla prima riforma e stiamo ancora parlando di “riforma della previdenza….”: quando cominceremo ad avere certezze e soprattutto una corretta informazione?
Provate a rispondere al test in calce all’articolo “Perchè sbagliamo quando pensiamo alla pensione” per scoprire se conoscete il segreto del vostro benessere.
La pensione si restringe |
Perchè sbagliamo quando pensiamo alla pensione |
17 giugno 2021
Rischio longevità.
Il 12 febbraio ho pubblicato un articolo che parla di rischio longevità; oggi voglio darvi delle idee/soluzioni per affrontare quelle possibili spese che potenzialmente un ottantenne su due si troverà a sostenere.
Se è stato un bravo risparmiatore, forse non ci saranno problemi; ma se non lo è stato, i problemi cominceranno ad arrivare per la sua famiglia, per i suoi figli.
Inoltre, se ci pensate, le soluzioni proposte (in allegato) permettono di aiutarci per gli imprevisti della vecchiaia e rendere disponibile per altre spese tutto quel denaro messo da parte per il “non si sà mai”.
Questi sono i temi che dovremmo sempre di più trattare e affrontare quando ancora il problema non esiste e non ne sentiamo la necessità cercando di dare delle risposte corrette.
E’ nel futuro che dovremmo vivere il resto della nostra vita.
27 maggio 2021
Istat, nascite in Italia nel 2020 al minimo storico.
Tutti abbiamo sentito la notizia che in Italia nel 2020 c’è stato il record negativo di nascite; probabilmente pochi hanno pensato all’impatto economico che produrrà nel tempo.
Qualcuno può pensare che si tratti di un contesto particolare e temporaneo; forse pochi sanno che è una tendenza in atto quasi irreversibile (ovviamente se non facciamo niente per cambiarla).
Le prime conseguenze che mi vengono in mente sono: pensioni, assistenza, servizi, ricchezza, lavoro, immobili.
Ci sono cambiamenti in atto che non possono essere affrontati con l’esperienza dei nostri nonni, anzi, forse ci sarà di danno; dobbiamo invece imparare ad imparare cose nuove, a pensare che il futuro potrà essere molto diverso da quello che i nostri genitori ci hanno insegnato.
Istat, nascite in Italia nel 2020 al minimo storico
06 aprile 2020
Rischio longevità.
Sembra strano ma dobbiamo cominciare a parlare di rischio longevità.
E’ chiaro a tutti che la vita media degli italiani si sta allungando moltissimo e questo è un dato sicuramente molto positivo (oggi in Italia ci sono circa 15.000 persone che hanno più di 100 anni). Vivere mediamente a lungo porta con sé una serie di riflessioni che è necessario pianificare per tempo, se non vogliamo rimanere intrappolati in un futuro non deciso da noi.
Le due semplici immagini allegate ci permettono di capire dove sta il problema.
Stefano cinquant’anni si domanda come può il suo paese già fortemente in difficoltà reggere, con il sistema attuale, un aumento dei pensionati dal 21,5% della popolazione al 31,1% della popolazione nel 2040? Quale impatto può avere la riduzione della popolazione? E se nel 2050 il rapporto tra lavoratori e pensionati salirà in maniera vertiginosa, quanto può impattare sulla sua pensione?
Sappiamo tutti che i settantenni di oggi non sono più quelli di una volta; fanno vacanze, vanno a teatro, a cena ecc., e sappiamo tutti che la famiglia patriarcale non esiste più, quindi, chi accudisce i nonni?
12 febbraio 2021
“Allarme welfare, il Pil sottozero taglierà le pensioni dei giovani”.
Questi poveri giovani devono fare i conti già con un lavoro che è mediamente sottopagato e spesso precario, in più si devono anche preoccupare che la crisi attuale penalizzerà le loro pensioni!
E’ proprio vero che il futuro non è più quello di una volta.
Vi allego due articoli che trattano l’argomento con l’obiettivo di sensibilizzare tutti (nonni, padri, figli e nipoti) a pensare che bisogna essere padroni del proprio futuro finanziario.
Allarme welfare, il Pil sottozero taglierà le pensioni dei giovani_10.2020
27 novembre 2020
Italia: giovani poco propensi alla pensione integrativa.
Il tema della pensione e della sua integrazione rientra in quegli ambiti dove l’esperienza dei nostri genitori non può aiutarci, perché il futuro che ci attende è totalmente diverso dal loro.
Quanto prima riusciamo a capire questo cambiamento, più riusciamo ad incidere sul risultato finale.
E’ anche molto chiaro che le priorità di un giovane sono altre, ma il tempo passa per tutti e se non lo mettiamo a frutto rischiamo di perderlo e di non recuperarlo più.
29 luglio 2020
La vita lavorativa nell’Unione europea

E’ sempre molto difficile fare dei confronti su singoli dati, ma è comunque importante avere delle informazioni per capire il contesto in cui viviamo e quale futuro ci aspetta.
Sono sempre dell’avviso che è fondamentale informare correttamente i cittadini, è così che ci si responsabilizza e si comincia a pensare non solo al presente ma anche al futuro, non solo a noi stessi ma anche ai nostri figli.
03 luglio 2020
Famiglia: prima di tutto viene la protezione.
Pianificare significa, prima di tutto, proteggere. Tutelarsi contro gravi imprevisti che potrebbero compromettere la stabilità economica della famiglia.
Occorre mettere in sicurezza il presente e poi si può pensare al futuro. La prima regola è mappare i rischi, prenderne consapevolezza e poi dare le priorità; successivamente possiamo pensare a come risparmiare e a come far fruttare al meglio questo risparmio.
Condivido un bel articolo del “Corriere della sera” di novembre 2019 ma che è e sarà sempre attuale.
11 giugno 2020
L’ottimismo allunga la vita
Siamo alle porte del Natale e spesso questo è un periodo dove tutti siamo più felici e bravi a lasciarci alle spalle tutte le preoccupazioni e le arrabbiature.
Ultimamente la “comunicazione televisiva e social” ha alzato i toni e questo credo non aiuti molto il nostro benessere.
E’ per questo che ritengo interessante l’articolo che allego.
Lo diceva una canzone “Io penso positivo…”, adesso dei ricercatori hanno dimostrato che l’ottimismo ci aiuta a vivere meglio e di più.
Cerchiamo di farne tesoro per migliorare 2020……… ma anche gli anni successivi.
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16 dicembre 2019
Mick Jagger ci aiuta a pensare al fine lavoro
Sembra incredibile che venga in mente ad una super star come Mick Jagger.
L’incredibile, ma purtroppo vero, che non venga pensato da persone normali che di previdenza hanno bisogno… se poi diventano delle star, non hanno fatto comunque niente di male….
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02 agosto 2019