NEWS - Pagina 24 di 29 - Massimo Fantin

Finanza comportamentale

19 aprile 2016 Ristorante Bella Venezia Latisana (UD)
Tema: Emozioni, subconscio, irrazionalità condizionano le nostre scelte anche nel campo finanziario.
Relatore: Massimo Fantin European Financial Advisor
ROTARY LIGNANO SABBIADORO
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Così trovi il consulente giusto.

Spesso mi capita di confrontarmi con persone che conoscono perfettamente la loro attività e sono veramente molto puntigliose nel vagliare le soluzioni migliori, quando si tratta di prendere una decisione in proposito; mi stupisco dunque quando parlando con le stesse persone mi accorgo che il tempo che dedicano alle decisioni riferite ai loro investimenti finanziari sia veramente poco, spesso viene vissuto come una “perdita di tempo”. Si preferisce subito scegliere tra qualcuno dei prodotti offerti al momento, senza considerare se si tratta della soluzione più giusta in funzione degli obiettivi di vita e della diversificazione del portafoglio. Personalmente ritengo che, soprattutto nella fase di definizione del progetto d’investimento, cliente e consulente, DEVONO ritagliarsi tutto il tempo necessario a capire cosa è stato fatto in passato, quali sono gli obiettivi di vita da realizzare, e quali sono le caratteristiche che deve avere l’operazione.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore che allego: Così trovi il consulente giusto
21 aprile 2016

ABC della finanza, perchè Togo e Zambia battono l'Italia

Anche se l’articolo è del 25 novembre 2015, ritengo possa essere molto utile una buona lettura, soprattutto in questo momento di grande “confusione finanziaria”.
Banche che vengono salvate, banche in difficoltà, tassi prossimi allo 0%, mercati finanziari che “ballano”; ma come orientarsi in tutta questa confusione?
Come può oggi il risparmiatore fare delle scelte consapevoli se la sua “Educazione finanziaria” è ridotta in questa maniera: 63^ nella classifica mondiale dietro a qualche paese africano.
Le domande fatte nell’indagine non sono complesse (provate a fare il test di 5 domande così da mettere alla prova la vostra conoscenza finanziaria: TEST) eppure solo il 37% degli italiani interpellati ha saputo rispondere correttamente.
Ci sono studi (l’Inghilterra lo insegna) che dimostrano che una maggiore cultura finanziaria ci permette di essere più ricchi.
La riflessione che sorge spontanea è: ma visto che l’italiano non ha una cultura finanziaria adeguata, come farà le sue scelte? Si ostinerà a fare da solo? Sarà in grado di scegliere il giusto intermediario, o continuerà a fidarsi solo delle conoscenze “pigre”?
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11 aprile 2016

Obbligazioni e rendimenti negativi: insieme contro il buonsenso economico

Obbligazioni con rendimento negativo: una grande distorsione.
Il mondo pullula di obbligazioni che offrono un rendimento negativo: guardate il grafico, relativo ai 10 mercati obbligazionari più importanti al mondo.

Quindi gli investitori che acquistano oggi un’obbligazione a rendimento negativo e la detengono fino alla scadenza otterranno meno denaro di quello che avevano in partenza.
A me basta scriverlo per provare un discreto senso di disagio.
Va anche peggio se guardiamo ai rendimenti reali, depurati cioè dall’inflazione: sono riportati nella tabella seguente, dove il rosso dei rendimenti negativi domina ovunque, in tutti i Paesi e su tutte le scadenze. Bisogna andare sulle scadenze trentennali per trovare un po’ di verde…

Ma perché diavolo un investitore dovrebbe acquistare queste obbligazioni a rendimento negativo e accettare di perdere soldi in modo certo?
C’è qualcuno che ha dei validi motivi per sfidare il buon senso economico.
Ad esempio perché l’acquisto di obbligazioni fa parte del proprio mandato istituzionale: è il caso di banche centrali, banche, fondi pensione e assicurazioni, che li detengono come riserve in divisa, oppure a fronte di passività, o per via di requisiti regolamentari. Ci sono poi i gestori di ETF e fondi, che li acquistano perché sono bond presenti nei loro indici di riferimento (o benchmark).
Poi c’è chi, con intento speculativo, acquista un titolo con rendimento negativo nella speranza che il suo rendimento scenda ancora (facendo salire il prezzo), per poi rivenderlo traendone un guadagno. E c’è chi – soprattutto investitori istituzionali – “parcheggia” liquidità in obbligazioni, aspettando di investire altrove a migliori condizioni, anche se sa che ciò ha un costo.
Queste sono motivazioni, come dire… contingenti. Perché resta il fatto che vedere rendimenti obbligazionari reali negativi va contro ogni logica economica. Introduce distorsioni mostruose nell’economia.
Basta andare alla radice dell’idea di tasso d’interesse reale: ignorando il rischio di default (peraltro presente), il rendimento reale remunera il fatto che ci si priva del denaro con cui si possono acquistare beni o servizi per darlo a qualcun altro. Perciò se il rendimento reale è negativo significa che non si desidera essere remunerati per questa privazione, ma anzi si è disposti a pagare.
Senza dilungarci oltre, è molto chiaro che oggi dobbiamo capire meglio dove mettere i propri risparmi, consapevoli che non esistono più scelte semplici. E come dicono gli americani: “Non esistono pasti gratis”, ed è per questo che dobbiamo dedicare il tempo necessario per “guadagnarci il guadagno”.
Buona lettura.
24 marzo 2016

Tasse di successione: si cambia?
Negli ultimi tre anni, ad intervalli regolari sulla stampa o presso gli “addetti ai lavori”, escono notizie riferite ad un’ imminente riforma delle tasse di successione; non ho la sfera di cristallo che mi assiste nel definire “quando” questo avverrà, tuttavia considerata la ricerca continua di risorse da parte dello Stato, è abbastanza certo che ci ritroveremo presto o tardi con una modifica importante.
Nell’articolo che allego si fanno alcune ipotesi sul modo in cui il legislatore potrebbe intervenire ( riduzione delle franchigie oggi esistenti per i parenti stretti e innalzamento delle aliquote), si andrà comunque verso un aumento.
Posto che non possiamo decidere di “non morire”, e non dobbiamo condizionare i nostri progetti alle aliquote di tassazione,  a volte potrebbe essere utile dedicare un po’ di tempo a quello che vorremmo per noi e i nostri cari, indipendentemente dal fato e dal legislatore.
Se vuoi approfondire leggi l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore del 27 febbraio 2016 che allego: I tangibili effetti dei rialzi in arrivo sulle imposte di successione
14 marzo 2016